Per quanto banale possa sembrare, è importante nel Controllo di Gestione essere in grado di classificare la tipologia di azienda dedita alla trasformazione, in funzione delle caratteristiche del prodotto e del processo. La matrice prodotto/processo ci aiuta molto in tal senso
Leggendo la matrice di cui sopra, avremmo la seguente suddivisione:
- Aziende per processo continuo: i cicli di lavorazione dei materiali rimangono costanti per tempi lunghi. I prodotti non presentano differenze a livello unitario e vengono generalmente realizzati da impianti di grandi dimensioni. I piani di produzione nel breve periodo non danno grande rilevanza alle variazioni della domanda.
- Aziende con produzione per lotti: ogni lotto fa riferimento a un proprio modello di prodotto e i flussi produttivi sono intermittenti in quanto vengono interrotti a scadenze prestabilite per effettuare il setup dei macchinari.
- Aziende con produzione mista/ripetitiva: è presente una successione fissa di stazioni di lavoro disposte lungo la sequenza del ciclo. I codici prodotto sono vari e realizzati in quantità elevate. Difficilmente è possibile richiedere delle personalizzazioni da parte del cliente.
- Aziende con produzione ripetitiva: a differenza del modello di cui sopra è presente una minore varietà dell’offerta da parte dell’azienda.
- Aziende che producono su commessa ripetitiva: presentano un’elevata flessibilità produttiva con conseguente numero limitato di prodotti standard
- Aziende con produzioni su commessa pura: i prodotti sono fisicamente distinguibili in quanto sempre diversi. Il cliente viene coinvolto prima dell’inizio della produzione definendo dettagli progettuali. I cicli di lavoro sono altamente variabili.
Il grafico sottostante mette in relazione il tempo di consegna al cliente con la tipologia di produzione che viene effettuata. Si parte dal mts (make to stock) tipico delle produzioni fortemente standardizzate, sino ad arrivare all’eto (engineering to order) tipico delle aziende che producono su commessa
Le aziende quindi possono essere classificate in funzione del tempo di risposta al mercato. Ad esempio con l’mts (make to stock) si produce per il magazzino, generalmente su previsione e in attesa dell’ordine del cliente. Con l’ato (assembly to order) viene compreso anche il tempo di assemblaggio, in quanto si producono generalmente dei semilavorati. Con il mto (make to order) viene incluso il tempo della produzione; in questo caso si comincia a parlare quasi di commessa. Il pto (purchese to order) vede il calcolo anche del tempo di acquisto dei materiali; la personalizzazione è ancora più spinta rispetto il modello precedente e, infine, si arriva all’eto (engineering to order) ove viene previsto addirittura il tempo dedicato alla progettazione del prodotto finito.
Il commercialista/resp.amministrativo che vuole davvero implementare un corretto sistema di controllo di gestione in un’azienda, non può prescindere da questo genere di osservazioni al fine di ottenere il massimo risultato rispetto gli obiettivi prefissi. L’art. 2086 c.c. prevede, oltre che la possibilità di intercettare i primi segnali di crisi, anche la capacità di garantire la continuità aziendale. Tutto ciò non può prescindere dal sapere intervenire sotto i capannoni produttivi così da migliorare la redditività delle produzioni realizzate. Noi ci rendiamo disponibili verso i professionisti tramite una nuova frontiera della formazione, per saperne di più clicca qui.
